venerdì 12 ottobre 2012

Gita ad Orvieto

Per una mia amica che ci andrà per il ponte del 1 novembre:

Orvieto è famosa soprattutto per il suo Duomo, monumento-simbolo della città, massima rappresentazione dell'architettura gotica, iniziato nel 1290 e proseguito da Lorenzo Maitani, dov'è sintetizzato il meglio dell'arte orvietana. Il Duomo, battezzato il Giglio d'oro delle Cattedrali, venne costruito per ospitare la reliquia del Corporale legata al miracolo dell'Eucarestia avvenuta nel 1264 a Bolsena. Stupenda la facciata che riporta, oltre al ciclo mariano rappresentato da mosaici su sfondo oro, le sculture di Maitani, Andrea Pisano, Orcagna e Petruccio di Benedetto. Maestoso l'interno, abbellito da affreschi del Beato Angelico che dipinge volta, lunette e zoccolo nella Cappella Nuova, Gentile da Fabriano che affresca una Madonna nella navata sinistra e Luca Signorelli che lascia un ciclo di affreschi.
Nella piazza del Duomo sorge anche il Palazzo dei Papi, fatto costruire da Bonifacio VIII, che ospita il Museo dell'Opera del Duomo. Il cuore della città è piazza della Repubblica dove si affaccia la chiesa di S. Andrea.
 Oltre ai palazzi merita visitare il famoso Pozzo di San Patrizio, imponente opera di ingegneria idraulica costruita da Antonio da Sangallo il Giovane per volere di Clemente VII. L'originale struttura  è a doppia elica e raggiunge circa 60 metri di profondità con una discesa illuminata da 76 finestre con due ampie scale a chiocciola di 248 gradini l'una 
(Pozzo di San Patrizio – Il pozzo, che giunge a toccare le acque delle fonti di S. Zeno, fu fatto costruire per volontà di Clemente VII al fine di garantire ad Orvieto gli approvvigionamenti d'acqua in caso di assedio. Il nome del pozzo richiama la figura del santo evangelizzatore d'Irlanda, san Patrizio appunto, solito pregare in una caverna profonda, in un isolotto dell'isola di Derg, per entrare in contatto con l'universo spirituale. Un cammino al termine del quale s'incontro la sorgente della vita: l'acqua.)

A pochi chilometri di distanza sorge la romantica città-fantasma di Civita di Bagnoregio, famosa per la sua straordinaria posizione su uno sperone tufaceo che si erge sulla valle del Tevere. Il graduale cedimento della roccia ha costretto gli abitanti ad abbandonare l’abitato (la popolazione varia dalle 12 persone in inverno alle oltre 100 in estate).  Merita una visita!


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