Abbarbicato su uno sperone di tufo, il
borgo di Calcata segna il confine tra la Tuscia viterbese e quella
romana. È rimasto praticamente intatto nei secoli, racchiuso tra le sue
mura e difeso naturalmente dalla sua posizione rialzata. Ricorda per
aspetto Civita di Bagnoregio, il meraviglioso borgo tra Lazio e Toscana.
Ma, diversamente dalla più nota “sorella”, Calcata - con i suoi 900
abitanti - non rischia di trasformarsi in un borgo fantasma. Anzi, è una
realtà viva e in fermento.
Calcata, il borgo dal fascino medievale. Al paese si
accede attraverso il cosiddetto ingresso “a bocchetta”: una stretta
porta e una tortuosa strada in salita conducono nella piazza centrale
dell’antico borgo. Qui, è allestito - in una chiesa sconsacrata - il
Museo della Civiltà contadina dove è possibile ripercorrere la storia
delle campagne dell’Agro Falisco negli ultimi due secoli. Nella stessa
sede di Piazza Vittorio Emanuele II si trova anche il Consorzio Parco
Valle del Treja, dove i turisti molto presto potranno ottenere
informazioni su Calcata e sul territorio circostante. Al di là del
museo, il borgo non ha particolari edifici di pregio o monumenti.
Scopritelo passeggiando tra i suoi quieti vicoli, scoprendo le sue
botteghe artigiane e la sua tranquillità. Nei pressi dell’antico borgo,
sorge Calcata nuova. Si tratta di un agglomerato di case eretto dai
vecchi abitanti di Calcata che abbandonarono il paese a causa di
un’ordinanza del 1935 relativa al rischio sismico e alla fragilità dello
sperone di rocca sul quale si trova il borgo. Così per decenni il paese
è rimasto disabitato, fino a quando artisti e hippy non lo hanno
ripopolato.
A casa di Paolo Portoghesi. Ancora oggi Calcata ospita
vari artisti. Tra i più noti l’archistar Paolo Portoghesi. Qui,
l'architetto ha realizzato nel 1990 uno dei dieci giardini più belli
d'Italia, con l'aiuto della moglie Giovanna. L'ingresso è particolare:
un grande uovo tra due alberi di limoni racchiusi in due serre dà il
benvenuto ai visitatori di questo spazio onirico dove piante, arbusti e
animali disegnano una dimensione altra. L'ingresso al giardino non è
organizzato e non ci sono orari. Rivolgetevi a qualche guida locale per
entrare in contatto con l'architetto, il quale - pur essendo schivo e di
poche parole - ama condurre i visitatori tra giochi d'acqua, fontane e
opere architettoniche che ricordano il Parco dei Mostri di Bomarzo, ma
con evidenti influssi mediorientali. Non a caso, fu proprio Portoghesi a
realizzare la Moschea di Roma, la più grande d'Europa. Se sarete
fortunati, l’architetto vi condurrà dentro una delle sue biblioteche o
addirittura nella sua casa, un vero e proprio museo abitato.
A pochi chilometri da Calcata c’è la
cittadina di Mazzano Romano. Scoprite il paese con un percorso ad anello
all'interno delle mura del suo castello, per scoprire edifici di epoche
diverse, tra Medioevo e Rinascimento. Ammira il Palazzo baronale di
Everso e Dolce degli Anguillara del XV secolo, e i resti della Chiesa di
San Nicola, demolita nel 1940 a causa di un grave problema strutturale a
seguito di un violento temporale. Tra i vicoli della città vecchia
rimangono poche persone. Alcune case sono abbandonate, altre sono state
trasformate in b&b dal fascino unico. Nella parte nuova della città,
invece, visitate il Museo Archeologico Virtuale di Narce (MAVNA), dove
si trovano alcuni dei resti archeologici rinvenuti nel Parco Regionale
Valle del Treja. Una parte dei materiali rinvenuti nelle campagne di
scavo tra il 1889 e il 1902 non fu acquistata dallo Stato, ma venduta
sul mercato antiquario, così da finire in vari musei europei come il
Danish National Museum a Copenhagen e il Louvre a Parigi, oltre al
British Museum di Londra. Si tratta di un museo “virtuale” proprio
perché gran parte dell’esposizione è una riproduzione dei corredi
dispersi in tutto il mondo, con ricostruzioni in 3D. I resti della città
di Narce identificata come l’antica Fascennium, hanno un valore storico
e archeologico elevatissimo. Infatti, proprio a Narce il mondo etrusco e
quello latino avevano importanti contatti commerciali e, di
conseguenza, culturali. Tra i reperti reali, potrete ammirare le varie
maschere di terracotta del santuario di Monte Li Santi, statuette
votive, alcune chiavi e uno spiedo ancora perfettamente integro. Il
museo è aperto nel weekend, mentre negli altri giorni della settimana
solo su prenotazione. Oltre al museo, tra Calcata e Mazzano potrete
visitare anche i siti archeologici di Monte Li Santi con numerose tombe a
camera e i resti della città di Narce, centro dell’antico popolo dei
Falisci.
Le cascate di Monte Gelato. Infine, scoprite le cascate
di Monte Gelato in un’area naturale incredibilmente affascinante,
circondata da una quiete senza pari. Qui troverete un vecchio mulino e
una torre, eretti nei secoli scorsi sui resti di una villa romana.