lunedì 15 gennaio 2018

Calcata la città del Tufo

Abbarbicato su uno sperone di tufo, il borgo di Calcata segna il confine tra la Tuscia viterbese e quella romana. È rimasto praticamente intatto nei secoli, racchiuso tra le sue mura e difeso naturalmente dalla sua posizione rialzata. Ricorda per aspetto Civita di Bagnoregio, il meraviglioso borgo tra Lazio e Toscana. Ma, diversamente dalla più nota “sorella”, Calcata - con i suoi 900 abitanti - non rischia di trasformarsi in un borgo fantasma. Anzi, è una realtà viva e in fermento.

Calcata, il borgo dal fascino medievale. Al paese si accede attraverso il cosiddetto ingresso “a bocchetta”: una stretta porta e una tortuosa strada in salita conducono nella piazza centrale dell’antico borgo. Qui, è allestito - in una chiesa sconsacrata - il Museo della Civiltà contadina dove è possibile ripercorrere la storia delle campagne dell’Agro Falisco negli ultimi due secoli. Nella stessa sede di Piazza Vittorio Emanuele II si trova anche il Consorzio Parco Valle del Treja, dove i turisti molto presto potranno ottenere informazioni su Calcata e sul territorio circostante. Al di là del museo, il borgo non ha particolari edifici di pregio o monumenti. Scopritelo passeggiando tra i suoi quieti vicoli, scoprendo le sue botteghe artigiane e la sua tranquillità. Nei pressi dell’antico borgo, sorge Calcata nuova. Si tratta di un agglomerato di case eretto dai vecchi abitanti di Calcata che abbandonarono il paese a causa di un’ordinanza del 1935 relativa al rischio sismico e alla fragilità dello sperone di rocca sul quale si trova il borgo. Così per decenni il paese è rimasto disabitato, fino a quando artisti e hippy non lo hanno ripopolato.

A casa di Paolo Portoghesi. Ancora oggi Calcata ospita vari artisti. Tra i più noti l’archistar Paolo Portoghesi. Qui, l'architetto ha realizzato nel 1990 uno dei dieci giardini più belli d'Italia, con l'aiuto della moglie Giovanna. L'ingresso è particolare: un grande uovo tra due alberi di limoni racchiusi in due serre dà il benvenuto ai visitatori di questo spazio onirico dove piante, arbusti e animali disegnano una dimensione altra. L'ingresso al giardino non è organizzato e non ci sono orari. Rivolgetevi a qualche guida locale per entrare in contatto con l'architetto, il quale - pur essendo schivo e di poche parole - ama condurre i visitatori tra giochi d'acqua, fontane e opere architettoniche che ricordano il Parco dei Mostri di Bomarzo, ma con evidenti influssi mediorientali. Non a caso, fu proprio Portoghesi a realizzare la Moschea di Roma, la più grande d'Europa. Se sarete fortunati, l’architetto vi condurrà dentro una delle sue biblioteche o addirittura nella sua casa, un vero e proprio museo abitato.


 A pochi chilometri da Calcata c’è la cittadina di Mazzano Romano. Scoprite il paese con un percorso ad anello all'interno delle mura del suo castello, per scoprire edifici di epoche diverse, tra Medioevo e Rinascimento. Ammira il Palazzo baronale di Everso e Dolce degli Anguillara del XV secolo, e i resti della Chiesa di San Nicola, demolita nel 1940 a causa di un grave problema strutturale a seguito di un violento temporale. Tra i vicoli della città vecchia rimangono poche persone. Alcune case sono abbandonate, altre sono state trasformate in b&b dal fascino unico. Nella parte nuova della città, invece, visitate il Museo Archeologico Virtuale di Narce (MAVNA), dove si trovano alcuni dei resti archeologici rinvenuti nel Parco Regionale Valle del Treja. Una parte dei materiali rinvenuti nelle campagne di scavo tra il 1889 e il 1902 non fu acquistata dallo Stato, ma venduta sul mercato antiquario, così da finire in vari musei europei come il Danish National Museum a Copenhagen e il Louvre a Parigi, oltre al British Museum di Londra. Si tratta di un museo “virtuale” proprio perché gran parte dell’esposizione è una riproduzione dei corredi dispersi in tutto il mondo, con ricostruzioni in 3D. I resti della città di Narce identificata come l’antica Fascennium, hanno un valore storico e archeologico elevatissimo. Infatti, proprio a Narce il mondo etrusco e quello latino avevano importanti contatti commerciali e, di conseguenza, culturali. Tra i reperti reali, potrete ammirare le varie maschere di terracotta del santuario di Monte Li Santi, statuette votive, alcune chiavi e uno spiedo ancora perfettamente integro. Il museo è aperto nel weekend, mentre negli altri giorni della settimana solo su prenotazione. Oltre al museo, tra Calcata e Mazzano potrete visitare anche i siti archeologici di Monte Li Santi con numerose tombe a camera e i resti della città di Narce, centro dell’antico popolo dei Falisci.

Le cascate di Monte Gelato. Infine, scoprite le cascate di Monte Gelato in un’area naturale incredibilmente affascinante, circondata da una quiete senza pari. Qui troverete un vecchio mulino e una torre, eretti nei secoli scorsi sui resti di una villa romana.