martedì 27 maggio 2014

CRACOVIA - Gioiello low cost

Cracovia non è esattamente il primo posto a cui si pensa quando si sogna di fare una vacanza. Ed è un peccato. Perché questo Paese economico e facile da visitare è ricco di bellezze straordinarie, sia dal punto di vista naturalistico che artistico, e porta con sé una storia sofferta e ricca di fascino; e' una meta in grado di accontentare tutti e soddisfare le esigenze più disparate: se si amano i weekend nelle città culturali non c'è niente di meglio che visitare un gioiello come Cracovia, impreziosito dai contributi degli artisti nel corso dei secoli, mentre se si prediligono i panorami mozzafiato c'è solo l'imbarazzo della scelta, dalla vetta del Monte Rysy, la più elevata di tutta la nazione, al Lago Wigry, luogo ideale per rilassarsi circondati solo da uccelli e qualche pescatore. Ce n'è addirittura per chi è affetto da shopping compulsivo, perché poche capitali hanno i negozi e i prezzi di Varsavia, per non parlare della cucina, abbondante e saporita, perfetta per il periodo invernale e in grado di fare la felicità dei golosi.
Per organizzare un viaggio da queste parti nel periodo freddo dell'anno c'è bisogno di due cose: una buona macchina fotografica, perché ci sono molte cose da vedere, e un piumino pesante. Cracovia e Varsavia sono collegate benissimo a tutte le principali città italiane da voli low cost, anche da Pisa



Una volta arrivati a Kraków non conviene prendere un taxi, perché l'aeroporto è ben collegato da un servizio navetta che costa l'equivalente di 7 euro e porta dritti in centro. I bus partono in corrispondenza degli arrivi dei voli e la fermata è di fronte all'uscita principale. Il biglietto si fa a bordo e il viaggio dura una ventina di minuti: durante il tragitto, vale la pena dare un'occhiata fuori dal finestrino per notare quanto la Polonia sia ancora un Paese rurale, con grandi fattorie con giardino dove a volte pascola una capretta.

L'arrivo a Cracovia è spettacolare: il centro storico è un tripudio di stili architettonici diversi ed eleganti, dipinti in colori pastello. La città è piena di soluzioni economiche per la notte, tutte raggiungibili con una passeggiata attraverso una delle tante aree verdi. A Cracovia il mezzo più utilizzato è la bicicletta, seguito da tram e autobus. 


 
 


Viaggio in Cornovaglia ....per l'Ele e la Lucy

St Ives è forse il villaggio più rinomato della regione. È la prima tappa che non può mancare in un viaggio in Cornovaglia. Cercate di arrivare nel pomeriggio presto, con la bassa marea e le barche arenate nella sabbia; la spiaggia è molto lunga e l’acqua limpidissima. All’avanzare dell’alta marea, la spiaggia pian piano si ritrae e le barche dei pescatori si sollevano sull’acqua: uno spettacolo da non perdere. A ciò aggiungete la cornice delle villette tipiche inglesi che costellano il lungomare: davvero unico. La cittadina in sé è davvero peculiare: le viuzze che salgono e scendono, le bakeries (panetterie) tradizionali che vendono cupcake e dolciumi tipici, vasi di fiori ovunque. Insomma, anche se davvero molto turistica, St Ives è la meta numero uno della Cornovaglia. Non c’è dubbio, toglie il fiato.
Cornovaglia, St Ives: bassa marea
Cornovaglia, St Ives: bassa marea
Le più ‘inglesi’: Marazion e St Michael Mount Questo St Micheal Mount vi ricorderà il ben più celebre Mount Saint Michel: e non a torto! Anche il St Michael Mount è raggiungibile a piedi, se c’è bassa marea, ma diventa un’isola con l’alta marea. Se ci capitate in un momento di bassa marea, dalla riva è chiaramente visibile il sentiero di sassi che porta all’isola. Tra vedere Marazion (delizioso villaggio tipico) e il St Michael Mount con il sole oppure con la pioggia, vi è una grossa differenza. In una giornata piovosa, dirigetevi altrove: semplicemente non è la stessa cosa.
Mini van a St Ives, Cornovaglia
Mini van a St Ives, Cornovaglia
Scogliere a Land's End, Cornovaglia
Scogliere a Land’s End, Cornovaglia
Land’s End Land’s End è il punto più ad ovest di tutta l’Inghilterra. Scogliere a picco sul mare, verde ovunque e conigli selvatici: imperdibile. Altamente suggerito venirci al tramonto, magari dopo una giornata alla spiaggia! A circa un miglio dalla costa c’è un faro chiamato Longships Lighthouse, che risale al 1971 e fu eretto sul più grande degli isolotti che compongono in mini arcipelago di Longships Rocks. Il faro, alto in origine 24m, fu “allungato” a 35 con la grande piattaforma sulla cima (sulla quale oggi possono atterrare gli elicotteri) dal momento che le frequenti mareggiate soffocavano la lanterna del faro.

Newquay e Crantock Beach
Newquay è una deliziosa cittadina molto popolare tra i surfisti – una competizione importante nel mondo del surf, la “The Relentless Boardmasters” ha luogo in agosto. Meno turistica di St Ives, fate un giro tra le stradine del centro e sulla spiaggia e poi dirigetevi su Crantock Beach per scovare l’iscrizione nella roccia. Per le famiglie, a Newquay è anche presente un Sea Life Aquarium, proprio sul lungomare. Dove si trova l’iscrizione di Crantock Beach: appena entrate sulla spiaggia, andate a sinistra e dirigetevi verso le scogliere/caverne. L’iscrizione si trova in una di queste e si tratta di una poesia dedicata ad una fanciulla che (la leggenda narra) morì trascinata via dall’alta marea, mentre cavalcava sulla spiaggia.
Bodmin Moor Bodmin Moor è un’area incontaminata della Cornovaglia settentrionale, il “tetto della Cornovaglia”. A parte le straordinarie bellezze naturalistiche, la brughiera di Bodmin Moor si distingue per i suoi “tor”, ovvero strutture granitiche dalla forma peculiare, levigata dal vento nel corso di migliaia di anni. Il più famoso dei tor è il Cheesewring, così detto perché la forma ricorda vagamente una pressa che veniva usata ai tempi per fare il formaggio. La Dozmary Pool invece è un lago di origine glaciale dove la leggenda narra riposi Excalibur, la spada di Re Artù.
Tintagel e St Nectar’s Glen Ci avviciniamo alla costa, in un villaggio medioevale dove il tempo sembra essersi fermato: Tintagel. Il paese è famoso come luogo di nascita di Re Artù e il castello, chiamato appunto King Arthur’s Castle (o Tintagel Castle, che dir si voglia), è visitabile – anche se ormai si tratta solo di poche rovine: ne si intuisce però l’antico splendore e non vi resta che usare la vostra fantasia. Non dimenticate di visitare anche la Merlin’s Cave, la caverna di Merlino, sempre nei pressi del Castello. Quest’area della Cornovaglia è puntellata di luoghi connessi alla leggenda di Re Artù, ma sarebbe tuttavia ingiusto dire che antiche rovine siano l’unica attrazione di questa zona, ricca di bellezze naturali. Iniziamo con la splendida Castle’s Beach, una delle spiagge più celebri della Cornovaglia: si tratta di una spiaggia di ciottoli dall’acqua cristallina, nella quale si trova appunto la caverna di Merlino.
Da non dimenticare inoltre è la zona boschiva di St Nectar’s Glen, dove potrete incontrare la spettacolare cascata a St Nectar’s Kieve, alta 18 metri, la quale è diventata una specie di luogo sacro per molti; nei pressi della cascata infatti potrete osservare tanti altarini e nastrini, fotografie e poesie, quasi a mo’ di altare giapponese.
English Riviera, Plymouth ed Exeter Ci spostiamo in Devon a visitare un’altra zona caratteristica, ovvero la cosiddetta “English Riviera”, che è pure il titolo di un album dei Metronomy. La English Riviera è costituita dal delizioso insieme dei villaggi di pescatori di Torquay, Paignton e Brixham, a circa un’oretta da Exeter. I paesini danno sul golfo di Tor Bay e Torquay è stato il paese di nascita di Agatha Christie, la quale adorava questa parte d’Inghilterra – e come darle torto? Il clima mite e le spiagge la fanno sembrare tutto tranne che Inghilterra, se non fosse per i tipici e deliziosi cottage colorati.
Dartmoor National Park Situato nella stessa zona della “English Riviera”, questo parco nazionale è sicuramente famoso per i pony selvaticiche scorrazzano liberi, oltre che per i minuscoli e caratteristici borghi, in cui per altro è possibile alloggiare per un’esperienza più completa della brughiera. Se Bodmin Moor è famoso per i suoi tor, il Dartmoor è famoso per i menhir, monoliti risalenti all’età della pietra, che per altro sono anche presenti in alcune zone dell’Italia e dell’Europa. I locali le chiamano “standing stones” oppure “long stones”.
Per finire, non perdetevi il nostro articolo su cosa mangiare in Cornovaglia, per farvi venire l’acquiline in bocca :) e qualche dritta su dove dormire in Cornovaglia.
Arrivare in Cornovaglia. Per arrivare in questa punta remota bisogna per forza passare dal Devon, un’altra regione dai paesaggi mozzafiato. Newquay e Exeter hanno entrambi un aeroporto, ma non esistono voli diretti per la Cornovaglia o per il Devon dall’Italia: dovete fare scalo a Londra.
Il mezzo quasi obbligato per arrivare e muoversi in Cornovaglia e Devon è l’auto. Da Londra, si arriva fino a Bristol prendendo la M4 (Motorway 4) e poi si svolta sulla M5 fino a Exeter. Da Manchester o Liverpool è ancora più semplice: basta andare sempre dritto. Scendete con la M6, attraversate Birmingham e continuate a scendere sulla M5.
Una volta arrivati a Exeter, prendete la A30 e proseguite sempre dritto, costeggiando il Dartmoor National Park, fino alla vostra destinazione. La A30 arriva dritta fino a Penzance.
Crantock Beach
Crantock Beach, Cornovaglia, Inghilterra

Itinerari in Francia

Le gole del Verdon formano il più grande canyon d'Europa. Le plasma il fiume Verdon, celebre tra i viaggiatori per il suo incredibile colore smeraldo. Il Verdon e i suoi affluenti hanno scavato nei millenni queste gole suggestive nel calcare dell'Alta Provenza. Lungo il corso del fiume sono state costruite 5 dighe per lo sfruttamento dell'energia idroelettrica e si sono formati cinque laghi, con spiagge, perfettamente attrezzati per praticarvi ogni sport: Castillon, Chaudanne, Sainte-Croix (il lago di Santa Croce), Quinson e Esparron. La parte più bella è famosa delle gole del Verdon è il Gran Canyon dove in alcuni punti le rocce si elevano a strapiombo, alte oltre 700 metri. La zona è celebre per il clima, le bellezze naturali, i villaggi caratteristici e soprattutto la possibilità di praticare sport all'aria aperta in una cornice naturale spettacolare e indimenticabile. Questo itinerario è consigliato alle famiglie, agli amanti della natura e agli sportivi di tutti i livelli, dai semplici appassionati agli atleti amanti degli sport estremi. Lo sport qui diventa una delle attrazioni principali, si possono praticare moltissime attività come vela, sci nautico, canoa, rafting, ma anche parapendio e bungee jumping, equitazione, mountain-bike, speleologia, arrampicata, nonché fare fantastiche passeggiate per tutti i gusti e tutti i livelli di difficoltà.
I paesi che si trovano lungo il percorso del Verdon sono interessanti e molto famosi tra i turisti: Castellane, La Palud sur Verdon, Aiguines, Moustiers Sainte Marie, Trigance, Sainte Croix du Verdon, Riez, Bauduen, Greoux les Bains e molti altri. Vi si tengono settimanalmente bei mercati con prodotti artigianali e delizie provenzali.
Castellane: il paese è dominato da una falesia di calcare alta quasi 200 metri e sulla cui cima sorge il campanile. Il clima qui è fantastico, con circa 300 giorni di sole all'anno, e il centro è famoso per il turismo sportivo in quanto si trova a monte del gran Canyon.
La Palud sur Verdon: è un paese di montagna con meno di 300 abitanti che si trova a circa 1000 m di altitudine. Il paesaggio è nettamentegole verdon francia diverso rispetto a quello lungofiume ed è tipicamente agricolo e pastorale. La zona è meta privilegiata per il turismo di famiglie, ma è anche famosa per le possibilità di arrampicata, per le passeggiate a cavallo e il trekking, per la mountain-bike, il deltaplano, il parapendio e naturalmente gli sport nautici facilmente accessibili nei dintorni.
Aiguines: sorge sulla riva sinistra del Verdon ed offre tutti i divertimenti nautici e le possibilità di fare sport a piedi, in bici, a cavallo. Numerose le vie che permettono arrampicate per principianti fino al grado di difficoltà estremo. Il paese è famoso anche per la tornitura del legno. Abili artigiani confezionano piatti, mestoli, pestelli ed è presente anche il Museo dei tornitori di Aiguines, che rievoca l'evoluzione di questa attività nel corso dei secoli.
moustiers sainte marie verdonMoustiers Sainte Marie: il paese si trova a oltre 600 m d'altezza ed ha una storia millenaria. Il suo nome deriva da un monastero fondato dai monaci del 432. Pare che i monaci vivessero nelle grotte naturali scavate nel tufo e che fossero molto numerosi e potenti nell'area. Oggi vi troverete un'architettura caratterizzata da vecchie case decorate a sbalzo, stradine sovrastate da volte ad arcate, vicoli e piazzette e ancora bastioni e fontane. Vi respirerete un'aria medievale. Un'attività antica che si svolgeva un tempo era la lavorazione dell'argilla, che poi dette origine alla celebre lavorazione della maiolica. Ancora oggi troviamo nel paese moltissimi laboratori e negozi di maiolica. La comparsa dell'arte ceramica si deve alla famiglia Clerissy, un'antica dinastia di vasai. Pierre Clerissy pare difatti il primo a cui venne attribuita la professione di 'maiolicaio', il primo a custodire il segreto dello smalto. Celebre la sua collaborazione con il pittore Francois Viry, specialista nell'arte di realizzare decori nel caratteristico colore blu. All'inizio del XVIII secolo nacquero molti piccoli laboratori che patirono però in seguito la concorrenza della ceramica inglese,che attraeva molto di più la clientela nobile. Iniziò allora il declino e i forni che lavoravano la maiolica lentamente si spensero. L'ultima fabbrica chiuse nel 1874. Nel 1927 però Marcel Provence volle rilanciare l'arte della ceramica e riaccese nuovamente il primo forno. Oggi molte aziende manifatturiere e laboratori artigianali portano avanti la tradizione delle ceramiche di Moustiers Sainte Maire. Il loro lavoro si fregia del marchio Moustiers, garanzia di tradizione artigianalità. Da visitare: la chiesa di Notre Dame del XII secolo; la cappella di Notre Dame de Bouvoir, antico luogo di devozione con magnifica vista sulle vallate e sul lago e a cui giungono gli abitanti in pellegrinaggio l'8 di settembre; l'Accademia di Moustiers, un'associazione che promuove gli studi sulla maiolica e organizza manifestazioni ed esposizioni; il Museo della maiolica, creato nel 1929 dallo stesso Marcel Provence che ripercorre la storia della maiolica con opere dei principali artisti e molti pezzi rari.
Trigance: dominata da un castello feudale sorge sulla sommità di una roccia è un paese fortificato dall'architettura tipicamente provenzale con passaggi a volta, stradine, scale, una torre campanaria quadrata sormontata da un campanile a forma di cilindro. Se siete golosi visitate la Casa dei prodotti del paese dove potrete trovare formaggi, dolci, biscotti, miele e ceramica di produzione regionale.
Sainte Croix du Verdon: la diga inaugurata nei 73 ha dato origine al lago di Santa Croce celebre tra gli amanti degli sport acquatici. La diga èverdon altezza francia aperta al pubblico ed è visitabile. Il paese di Sainte Croix du Verdon è molto piccolo e costruito su un promontorio roccioso. Bella e vasta la spiaggia ai piedi del paese dove è possibile praticare ogni tipo di sport nautico. Interessante il paese vecchio con piazzette e belvederi aperti sul lago.
Riez: cittadina romana con molte caratteristiche interessanti dal punto di vista architettonico. È possibile vedere ancora i resti dei bastioni medievali, le vestigia della cattedrale del V secolo, percorrere un itinerario medievale oppure uno rinascimentale, nonché compiere il giro delle fontane e dei lavatoi. È un ottimo punto di confluenza poiché in essa passano la strada della lavanda, quella delle piante aromatiche e medicinali, la strada di campanili e quella di villaggi tipici.
verdon vacanze spiaggiaBauduen: costruito a ridosso della falesia lungo un'antica strada romana è uno dei paesi sulla riva del lago di Santa Croce. Dispone di spiagge, impianti e club di vela. E' un paese che ha saputo conservare i resti della storia con la torre saracena, e bastioni, le porte della cittadella medievale.

Greoux les Bains
: è l'oasi romantica del Verdon, con il castello dei templari, il Museo delle arti e delle tradizioni popolari, e ovunque la tipica architettura provenzale. Si trova sulle rive del Verdon ed è l'ideale base di partenza per la scoperta dei paesaggi della regione. Celebre la tradizione termale, famose perfino tra i romani e utilizzate dai celti e dei galli ancora prima le acque termali.

giovedì 15 maggio 2014

SUDAFRICA:ECCO L'HOTEL STILE FLINTSTONES




Un'esperienza unica. Preistorica, almeno secondo una celebre versione cartoon del tempo che fu. Quella che mostriamo, infatti, è un particolarissimo resort creato in grotte nelle Cederberg Mountains del Sudafrica. L'effetto Flintstones è più che evidente e la lontananza dai trilli dei cellulari, dall'inquinamento acustico e da traffico fanno il resto.  Si dorme all'interno di una delle minigrotte opportunamente attrezzate, ma l'effetto preistoria è assicurato, anche grazie a pitture rupestri antiche fino a 6mila anni di corredo. La riserva si chiama Kagga Kamma e offre anche l'opportunità di dormire sotto il cielo stellato, in una stanza all'aperto (Outcrop open air room) disegnata ad hoc, con un contorno di montagne maestose e lo spettacolare cielo dell'emisfero Sud. Ogni grotta è costruita con rocce che sono parte dello stesso ambiente e vi si mescolano piacevolmente e hanno una terrazza privata. Il costo parte da 200 euro circa a notte. L'idea risale al 1986, quando i nuovi proprietari delle tre fattorie esistenti, Willie e Pieter de Waal e Pieter Loubser, costruirono il primo cottage di pietra per gli ospiti. Gli ospiti cominciarono a innamorarsi del sito, fino a indurre i proprietari a creare via via l'attuale villaggio preistorico. Kagga Kamma si trova a 250 chilometri da Cape Town e offre agli ospiti tutto quel che si conviene a chi cerca una vacanza in Sudafrica, dalla mountain bike alle gite in quad, dal trekking al safari.
Trovo fantastica questa immagine, e l'idea che esista davvero un hotel cosi' mi fa venire voglia di partire subito....



martedì 6 maggio 2014

Sri Lanka: templi, ayurveda e piantagioni di té

Negli ultimi anni, dopo lo choc dello tsunami (2004) e una veloce ma attenta ricostruzione, il turismo in Sri Lanka ha registrato un vero boom. Grazie al clima, che alterna la stagione monsonica sulle due coste, occidentale e orientale, alle spiagge di sabbia fine bordate di palme e alla vegetazione lussureggiante sugli altipiani che si alterna alle distese di un verde brillante delle piantagioni di tè. Alla bellezza della natura si aggiungono la fantasmagoria delle feste di luna piena e la ricchezza culturale incentrata sulle rovine delle tre antiche capitali. Le Maldive sono a un’ora d’aereo.

Il mare
È il tratto di costa occidentale, compreso tra Bentota e Tangalla, quello più ambito. Con borghi di pescatori, ville e abitazioni storiche trasformate in piccoli hotel di charme e bed & breakfast, case in stile coloniale da affittare per villeggiature di una o più settimane. Tutte fronte oceano, con spiagge incontaminate, spesso private, ombreggiate da boschetti di palme da cocco. Tra le mete più ricercate, l’antica città olandese di Galle, nell’estrema punta meridionale dell’isola, quarta città per grandezza del paese. Inaspettatamente tranquilla e ben conservata, è un vero piacere passeggiare nel quartiere storico, il cosiddetto Forte, dall’atmosfera coloniale intatta, con le stradine su cui si affacciano boutique di stoffe e tessuti come Exotic Roots (32 Church St.) dove Catherine e la figlia Asia creano vasi, oggetti in legno, pannelli in stoffa e dipinti. Tappa obbligata anche da Pedlar’s Inn Jewellers (92 Pedlar St.), che espone bracciali, collane, orecchini, oggetti e piccole sculture di ottima fattura, o daBarefoot, all’angolo tra Church e Pedlar Street, tra i marchi più celebri dell’Asia, con prodotti fatti rigorosamente a mano, dai caratteristici sarong alle tovaglie, dalle borse agli abiti, con tessuti raffinati e coloratissimi. Qui si trova uno degli alberghi più british dell’isola, il Galle Forte Hotel (doppia b&b da 182 €), nella ex villa di un mercante di gemme, restaurata in modo impeccabile tanto da ricevere l’Heritage Award dell’Unesco. Dodici le camere, servizio impeccabile. Nelle vicinanze, il bianchissimo palazzetto che ospita il Deco on Forty Four(doppia b&b da 155 €), ricco di charme, con mobili e arredi che richiamano, come dice il nome dell’albergo, il periodo Déco.

Poco a sud di Galle, Unawatuna è un villaggio di pescatori che conserva un tratto di spiaggia lunga circa due chilometri, a ridosso di una baia protetta dalla barriera corallina, con acque calde e calme. Il Coco Bay Beach Hotel (doppia in mezza pensione da 177 €) si affaccia su una spiaggetta privata e ben tenuta, ombreggiata da palme da cocco che ne giustificano il nome. Dodici le camere (che a luglio diventeranno 16), tutte spaziose e arredate con accessori ultra moderni; tra i servizi, scelta di cuscini per il letto e saponi di essenze e oli naturali fatti dalla casa. Cena sulla spiaggia a base di pesce, ottima la prima colazione. Poco sopra Galle, il villaggio di Waddawa (8 km da Kalutara) offre una spiaggia di sabbia dorata e incontaminata.The Blue Water (doppia b&b da 140 €) è un albergo di prestigio, con una piccola lussuosa spa e due piscine bordate dal verde dei prati e della vegetazione. Risalendo la costa, a circa 10 km da Colombo, merita una sosta il lussuoso Mount Lavinia Hotel (doppia b&b da 120 €), tra i più antichi e famosi edifici coloniali dell’isola, un tempo residenza del governatore. A ridosso dell’oceano, offre scorci panoramici mozzafiato che si possono godere dalle camere, dalla grande terrazza con piscina, dai ristoranti. Impeccabile la spiaggia, curata nei minimi dettagli dove si può anche cenare. Arrivando all’aeroporto di Colombo potrebbe valere la pena venire qui per riposarsi una notte prima di iniziare il giro lungo la costa sud e l’interno. Chi invece preferisse iniziare il tour a nord di Colombo, dall’aeroporto deve proseguire per una trentina di km fino al villaggio di pescatori di Marawila per riposarsi una giornata al Club Palm Bay Hotel(doppia b&b da 108 €), poco più di cento chalet, piscina grandissima nel cuore di un vasto giardino. Qui, si potrebbe approfittare della breve sosta per andare, con pochi minuti di tuk tuk (il caratteristico taxi locale a tre ruote), in una delle tante minuscole fabbriche di batiknegli immediati dintorni: per comprarli o semplicemente vederne la complessa fabbricazione.

Ayuverda, che benessere!
Antichissima pratica salutare a base di erbe officinali e tecniche olistiche, è qui, nello Sri Lanka (oltre che in India), che la medicina ayurvedica trova la sua massima espressione. Sono moltissimi i turisti, convinti sostenitori di questa pratica naturale, che vengono a soggiornare per una o più settimane nei centri specializzati. Tra quelli più noti e professionali c’è il Siddhalepa Ayuverda Health Resort (105 € in mezza pensione a persona), a Wadduwa, sulla costa ovest, affacciato su una striscia di sabbia straordinariamente intatta dove, tra un trattamento e un massaggio, ci si può rilassare su comodi lettini all’ombra delle palme da cocco. Le camere sono spaziose, piene di luce e ben localizzate tra il verde o attorno alla gigantesca piscina di acqua calda. Molto professionali i trattamenti e le cure gestiti da un’équipe di medici in collegamento con il vicino ospedale ayurvedico. Diversi e mirati alle singole persone i massaggi e i bagni a base di oli essenziali ed erbe curative. Molto frequentate le sedute giornaliere di yoga e meditazione. Chi lo volesse, può acquistare nello shopping center i prodotti messi a punto dal Resort.

Le feste
Il tempio di Kataragama, a 19 km da Tissa, nella parte sud occidentale dell’isola, è certamente la meta di pellegrinaggio più importante di tutto lo Sri Lanka, oggetto di venerazione da parte di buddhisti, induisti e mussulmani. Ma è durante i fine settimana di luna piena (Esala poya) e soprattutto in occasione del festival dedicato al dio della guerra - dal 12 luglio al 1°agosto -, che la città raggiunge il massimo dei visitatori. Un evento grandioso che riunisce in una lunga processione i danzatori delle pianure e degli altipiani, decine e decine di percussionisti, capi tribù con i costumi tradizionali che guidano elefanti riccamente decorati, penitenti che si trafiggono guance e lingua con punte acuminate, pellegrini che camminano sui carboni ardenti. Le numerose e colorate bancarelle offrono ghirlande di fiori profumati, oggetti votivi, frutta di ogni tipo, dai manghi alle papaya, dalle piccole gustosissime banane agli ananas, alle noci di cocco. Il cortile principale è circondato da un grande muro decorato con teste di elefante e raffigurazioni di pavoni, simbolo del dio Kataragama. All’interno del tempio è custodita la lancia del dio che ha sei volti e 12 braccia. All’ora della puja serale (verso le sette), i pellegrini recano le loro offerte di fiori e frutta, alcuni si esibiscono nella danza del pavone che richiama, nel volteggiare frenetico, quella dei dervisci. Per dormire, si può scendere al Mandara Rosen (doppia b&b da 83 €) a poco più di un chilometro fuori dall’abitato, un buon quattro stelle con camera, aria condizionata e piscina. Sempre in agosto, dall’1 all’11, si tiene a Kandy l’altro importante festival singalese, l’Esala Perahera, dedicato al Tempio del Dente, il santuario buddhista più importante del paese. Costumi e addobbi coloratissimi, una miriade di danzatori e suonatori di tamburi, e soprattutto processioni di elefanti addobbati con pietre preziose che percorrono le vie del centro. La sera, lo spettacolo inizia tra le 20 e le 21: per ammirare gratuitamente la sfilata ci si può posizionare con un certo anticipo lungo i marciapiedi. Nei giorni finali dell’evento, molti preferiscono prenotare posti a sedere alle finestre e ai balconi delle case situate lungo il percorso a prezzi che variano tra i 15 e i 20 dollari per arrivare ai 35-50 dollari per le posizioni migliori. Un’occasione comunque per visitare l’ ex capitale singalese, il cui centro storico, ricco di vicoli e viuzze pieni di atmosfera, si raccoglie attorno al bacino lacustre dove si rispecchia anche il Palazzo Reale. Per dormire, il Mahaweli Reach Hotel (doppia b&b da 108 €), con camere confortevoli, scenografiche piscine e un’ottima prima colazione.

Un po’ fuori città e immerso nella foresta dove si possono osservare gli animali nel loro habitat naturale, l’hotel ecosostenibile Tree of Life (doppia b&b 87 €). Sono proposti anche trattamenti e massaggi ayurvedici. Si tiene nella notte di luna piena di febbraio, nel tempio di Gangaramaya a Colombo, la festa di Nawam Maha Perahera, che commemora l’annuncio del Buddha della sua morte imminente. Anche qui, una processione di una cinquantina di elefanti,danze del fuoco e del pavone, giocolieri e suonatori, centinaia di artigiani e artisti che si esibiscono. Sugli altipiani Il tè. Sono stati gli Inglesi, dopo il 1867, a introdurre a Ceylon (com’era chiamato lo Sri Lanka fino al 1947) la coltivazione e quindi il commercio del tè. L’oro verde che portò lavoro e sviluppo in tutto il paese. Ancora oggi, lo Sri Lanka rimane uno dei primi tre esportatori mondiali di questa bevanda assieme a India e Kenya. Il tè di qualità migliore è quello d’alta quota, coltivato al di sopra dei 1200 metri che, grazie al clima, conseva un’aroma delicato e gradevolissimo. La visita alle Tea Factory mostra la lavorazione delle foglioline verdi, tutta fatta rigorosamente a mano, a partire dalla raccolta. Quelle più pregiate producono il tè bianco o Silver Tips, punte d’argento, leggerissimo e ricercato: costa circa 15 € per 200 grammi (quello verde 7 €), ma comunque meno che da noi. Più economico quello nero, dal sapore forte e spesso mitigato da un goccio di latte. Lo si può acquistare anche al Blue Field Tea Center, a Ramboda (1200 m), vicino alle omonime cascate, che propone visite guide gratuite alla sua Tea Factory.

Le piantagioni
È tra gli itinerari più suggestivi e spettacolari quello che da Kandy conduce nell’interno e verso gli altipiani (circa 4-5 ore d’auto). La strada, che sale tra i 1200 e i 1800 metri, passa accanto alle cascade di Ramboda spezzate in due cataratte di 100 metri, corre tra foreste di pini ed eucalipti, si snoda tra curatissime piantagioni di tè di un verde smagliante, orti e frutteti. Frequentatissimi i mercati, perché tra i migliori del paese, che espongono frutta e verdure di altissima qualità. Vedute mozzafiato su vallate, dirupi e, all’orizzonte, il Picco di Adamo (2243 m), tra le meraviglie naturali dello Sri Lanka e oggetto di venerazione e pellegrinaggi. Nuwara Eliya è la città più elevata dello Sri Lanka (1868 m ) con temperature vicino ai 7-8 gradi. Ma è proprio il suo clima fresco, meno umido e afoso che in pianura, quello che attrae gli abitanti ma anche i turisti. Che vi arrivano numerosi soprattutto in occasione dei dieci giorni in cui si festeggia il Capodanno (verso metà aprile) in un tripudio di fiori. La città fu fondata dai britannici nell’Ottocento e divenne il fulcro nel settore della coltivazione del tè. Le ville e gli alberghi in perfetto stile british, le case con le facciate a graticcio, i giardini ben curati, il campo da golf, il lago per le gite in barca, gli hanno conferito l’appellattivo di Little England. Ed è un vero monumento al british style il Grand Hotel (doppia b&b 174 €), eretto nel 1891, ricco d’atmosfera e curato nei minimi dettagli, dalla biblioteca con camino alla sala biliardo, al ristorante, con profusione di arredi e mobili in legno.

La terra dei re
È quella che occupa le pianure aride dello Sri Lanka settentrionale, denominata Rajarata, con le rovine maestose di quelle che un tempo furono le gloriose capitali della civiltà singalese riunite nel cosiddetto Triangolo culturale. Per visitarle, tenere presente che i biglietti di ingresso sono piuttosto cari (dai 10 ai 30 dollari). Ricordarsi che nei templi si entra senza scarpe (meglio quindi indossare delle calze anche perché a piedi nudi, quando il sole è alto, non si regge il calore della sabbia), e le donne devono avere spalle e braccia coperte (basta uno scialle leggero). Al centro del Triangolo, Anuradhapura, il cui regno durò oltre un millennio, fino al 993, quando fu rasa al suolo dagli invasori indiani. Le sue vestigia rimangono impressionanti per le loro dimensioni con decine di monasteri, templi, statue e l’ imponente dagoba, la cupola gigantesca di un bianco abbagliante, che conserva le reliquie del Buddha. Data la vastità del sito, la visita potrebbe durare anche più di un giorno, ma la guida (ce ne sono anche che parlano italiano) tocca i punti più interessanti in circa due ore. Le rovine di Polonnaruwa offrono invece un affresco dell’epoca medievale dell’isola e si distendono su un’area di oltre 4 km con il Palazzo Reale, la Cittadella, il lago artificiale, gli edifici dei monasteri. Conforta il fatto che la si può girare in auto, fermandosi nei punti di maggior interesse. Straordinaria la cittadella di Sigiriya, la Roccia del Leone, la più effimera fra le capitali dello Sri Lanka per la brevità del suo regno, ma indimenticabile per la spettacolarità del luogo, tanto che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità. La roccia si innalza come un sacro totem, pietra lavica dai riflessi rossastri. Un migliaio di scalini in pietra e in ferro ne facilitano la scalata che richiede dalle due alle tre ore, meglio se fatta di primo mattino, quando fa più fresco e l’aria è più tersa. La fatica vale comunque il godimento sia per il panorama che si gode dall’alto sia per la bellezza degli affreschi delle cosiddette Fanciulle di Sigiriya, dipinte nell’incavo della roccia, giusto a metà della salita. Dipinti nel V secolo, raffigurano le concubine del re: oggi ne restano solo 21 dei circa 500 originali. Un punto di osservazione privilegiato, avendo sempre come sfondo la cittadella di Sigiriya, è l’Aliya Resort & Spa (doppia b&b da 88 €), nuovo e lussuosissimo albergo a cinque stelle ispirato all’elefante (aliya), animale ripreso nell’arredo e nelle opere d’arte disseminate negli spazi comuni e nelle camere. Più che scenografica la piscina a sfioro da cui sembra di toccare con mano la Roccia del Leone. A una quindicina di chilometri, vale assolutamente la pena di fermarsi per visitare i templi rupestri di Dambulla, cinque incantevoli grotte che conservano statue e dipinti della più raffinata arte buddhista singalese. Un consiglio: meglio partire dalla quinta grotta, l’ultima, per poi arrivare alla più bella, la numero due. A poco più di un chilometro, un altro stop per visitare il Gedige di Nalanda, un gioiellino di tempio buddhista, poco noto, ma in posizione strategica in mezzo alle acque di un bacino lacustre e quasi al centro dello Sri Lnka. I turisti sono rarissimi e lo si può visitare nel silenzio e in tutta tranquillità.

Come arrivare
In aereo. La SriLankan Airlines è l’unica compagnia aerea che assicura voli diretti da Roma Fiumicino per Colombo (durata 9.30 ore, fuso orario + 4 ore). Il costo dell’a-r parte da 600 €. Per organizzare il viaggio meglio affidarsi a un tour operator locale che può meglio organizzare i diversi itinerari con visite guidate, fornire un’auto con autista e prenotare gli alberghi migliori, spesso con pacchetti economicamente molto validi con un ottimo rapporto qualità prezzo. Il tour operator Asian Wings (tel. 0425 1887135, info@asianwings.it) propone il Tour Classico di 11 giorni - 9 notti, a 990 € a persona, se organizzato per due persone, con pernottamenti in hotel di 4-5 stelle e noleggio auto con autista. In alberghi di fascia intermedia, il costo scende a 830 €. Il costo del volo non è compreso. Il Tour tocca le tre città antiche, attraversa l’interno per salire sugli altipiani per poi scendere lungo la costa, toccando le località indicate nel testo. Estensione alle Maldive. Pacchetto 5 giorni/4 notti da 900 € a persona in pensione completa, incluso volo a-r da/per lo Sri Lanka. Per 7 giorni/6 notti, da 1250 € a persona.