A Pantelleria
l'acqua è solo quella del mare, di un blu denso e avventuroso, come si
addice ai fondali delle isole vulcaniche. E le scogliere sono di roccia e
lava nera, scolpite in forme strane e mitologiche come l'Arco
dell'Elefante, uno dei landmark di questo posto speciale, che vanta un
curioso primato geografico: Pantelleria è più vicina alla Tunisia (dista
da qui una cinquantina di miglia circa, ed è persino visibile nelle
giornate di cielo terso) che alla Sicilia. Il che spiega meglio i tratti
arabi della Figlia del Vento, Bent el Riah, com'era chiamata dai
Saraceni: l'architettura femminile e morbida dei dammusi, gli ingegnosi
giardini circondati da muri a secco che proteggono le piante di agrumi. E
soprattutto quel miscuglio di dolcezza e sapidità che contraddistingue
la sua gastronomia, un connubio riuscito di Mediterraneo e Maghreb.
Capperi
e uva di Zibibbo sono le sue punte di diamante, prodotti d'eccellenza
esportati nel mondo. Ma nei piatti della tradizione entrano anche
mandorle e fichi, i mille profumi di origano, timo e rosmarino che qui
crescono "alla macchia", selvatici e indisturbati. E poi gli immancabili
pomodori seccati al sole, il pesce freschissimo, l'olio d'oliva... Un
mix di aromi e sapori dal carattere semplice e deciso, che cuochi (e
cuoche) panteschi hanno saputo amalgamare e abbinare in mille diverse
combinazioni, dando vita a menu freschi, rustici, naturali. Come la
bresaola di tonno o i gamberoni in gelatina di uva Zibibbo, specialità
del ristorante La Nicchia
a Scauri Basso, un'istituzione isolana con i tavoli apparecchiati
all'interno di un giardino pantesco. Le grigliate di pesce freschissimo
di La Vela (tel. 0923 916566) unico ristorante aperto sul mare, con una
splendida vista sulla scogliera di Scauri Porto. L'Osteria Il Principe e Il Pirata
a Khamma, dall'altra parte dell'isola, con l'irrinunciabile insalata
pantesca - patate, olive, capperi, pomodori, origano - ad accogliervi.
Le paste fatte a mano e i vini doc della cantina di Zubebi,
il ristorante dell'omonimo resort non lontano dell'aeroporto, costruito
dentro un antico dammuso. Raccomandazione finale: i capperi si comprano
alla storica Cooperativa dei Capperi. Parola di fedelissimi habitué.
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